Il Vecchio Cimitero di Viggiù? Sarà più vivo che mai: “Scavi archeologici e studi racconteranno la storia delle persone sepolte”
Elena Percivaldi
A Viggiù, nel cuore del territorio Varesotto, c’è un gioiello storico rimasto praticamente nascosto per oltre un secolo: il Vecchio Cimitero. Ma ora il luogo, colmo di memorie storiche e di bellezze artistiche, sta per rinascere come museo a cielo aperto, offrendo ai visitatori un’esperienza unica che intreccia passato e presente.
L’ingresso del Cimitero (foto:
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Qui riposano i viggiutesi illustri
Fondato nel 1820, il Vecchio Cimitero di Viggiù ha accolto sepolture fino al 1910, anno in cui venne chiuso per raggiunta capacità . Ma finché fu utilizzato, divenne una vera e propria vetrina dell’arte sepolcrale lombarda dell’Ottocento, grazie alle opere degli abili scalpellini locali, i “Picasass” nella lingua insubre. Abili nel lavorare la pregiata pietra delle cave locali, questi artigiani hanno realizzato monumenti funebri di straordinaria bellezza, trasformando il cimitero in una galleria d’arte a cielo aperto.
Alcune tombe (foto:
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La sua struttura vide diversi cambiamenti nel tempo. Un anno importante fu il 1923, quando in memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale furono piantati diversi tigli, ognuno contrassegnato da una targhetta con il nome di un soldato scomparso. Questi alberi, oggi divenuti imponenti, offrono un momento di riflessione nel ricordo delle persone e delle comunità che, qui come altrove, pagarono un alto tributo di sangue alla follia del primo conflitto globale e della sua “inutile strage”.
Uno dei tigli dedicati ai caduti della Grande Guerra (foto:
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Alla scoperta del Vecchio Cimitero di Viggiù: un’app interattiva e percorsi tematici
Dopo oltre un secolo di silenzio, ora il Vecchio Cimitero di Viggiù è pronto a riaprire le sue porte grazie a un ambizioso progetto dell’Università dell’Insubria, sostenuto dalla Fondazione Cariplo con un contributo di 170.000 euro nell’ambito del bando “Luoghi da rigenerare 2024”. L’iniziativa mira a trasformare il cimitero in un museo interattivo, valorizzando il patrimonio storico e artistico del sito.
Il progetto, denominato “Vivi – Vivere il cimitero di Viggiù”, prevede diverse fasi. Si inizia con il consolidamento delle strutture murarie per garantire la sicurezza e la conservazione delle architetture esistenti. Quindi sarà realizzato un nuovo ingresso per facilitare l’accesso ai visitatori e integrare il cimitero nel tessuto urbano.
 Alcune tombe del Cimitero (foto:
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Grande attenzione è riservata anche alla fruizione del sito. L’app “Vivi” guiderà i visitatori attraverso percorsi tematici, combinando punti di interesse segnalati da QR code con contenuti virtuali immersivi che raccontano la storia del luogo e dei suoi “abitanti”.
Ma non è tutto. Una serie di percorsi “gamificati”, cioè trasformati in gioco, permetteranno di coinvolgere i visitatori – specie i più piccoli – in modo ludico, attraverso indovinelli e sfide legate ai monumenti e alle lapidi presenti.
Scavi archeologici e studi ricostruiranno la storia delle persone sepolte
Infine, ma non certo ultima per importanza, un’iniziativa di eccezionale interesse storico. Nel cimitero sono in programma scavi archeologici e indagini bioarcheologiche sui resti umani per approfondire la conoscenza del sito e delle persone sepolte, integrando i dati osteologici con le fonti archivistiche.
(foto:
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La professoressa Marta Licata, ricercatrice in Antropologia e docente di Archeobiologia presso il Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell’Università dell’Insubria, sottolinea l’importanza scientifica del progetto:
“Il cimitero di Viggiù rappresenta un contesto davvero originale sotto il profilo scientifico. Per la prima volta, il nostro gruppo di antropologi avrà la possibilità di confrontare i dati osteologici con le fonti archivistiche per ricostruire la storia delle persone sepolte.”
il team del progetto. Da sinistra: Daniele Trentini, Daniele Caverzasi, Marta Licata, Carla Staffolani, Emanuela Quintiglio, Francesco Rizzi e Francesca Curletto (Foto: UniInsubria)
Dal Vecchio Cimitero di ViggiĂą al Museo Diffuso
L’obiettivo finale, si diceva, è la creazione di un museo diffuso che non si limiti al solo cimitero, ma che abbracci l’intero patrimonio culturale di Viggiù. Il progetto prevede infatti la riqualificazione di una cava di pietra dismessa, attualmente utilizzata per studi geologici e visite culturali, e la valorizzazione del Museo Etnografico dei “Picasass”, situato nella storica Villa Borromeo.Questa sinergia tra diversi siti culturali offrirà ai visitatori un’esperienza completa, permettendo di immergersi nella ricca tradizione artistica e artigianale del territorio. Mentre la riapertura del cimitero come museo a cielo aperto sarà un’opportunità unica per riscoprire e valorizzare un patrimonio poco conosciuto, rendendolo accessibile a tutti e garantendone la conservazione per le future generazioni. Il che è tutt’altro che scontato.
Fonte notizia: Università degli Studi dell’Insubria
Immagine d’apertura: uno dei monumenti funebri del cimitero di Viggiù (foto: Phyrexian / Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license).
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