L'idiota [Book] Goodreads
author: Fyodor Dostoevsky / Vittorio Strada … Einaudi 1994 - 1
Il principe Myskin, ultimo erede di una grande famiglia decaduta, è una creatura spiritualmente superiore, la cui «idiozia» consiste in un’assoluta mancanza di volontà e in una fede assoluta negli altri. Dopo un lungo soggiorno in Svizzera, al ritorno in patria si trova coinvolto in un vortice di storie d’amore vissute con passione torbida e violenta, che hanno come protagonisti il giovane Rogozin, la bellissima Nastas’ja e l’aristocratica Aglaja. Un’intricatissima sequenza di avvenimenti, raccontati con ritmo incalzante, in cui sfocia un’immensa mole di materiale: da Cristo alla cronaca giudiziaria russa, dall’Apocalisse alla polemica con il socialismo.

finished reading L'idiota 🌕🌕🌕🌑🌑
** spoiler alert **
Premesso che non ho le competenze e l'autorevolezza per scrivere una recensione di un classico della letteratura mi limito a condividere, da ignorante, le impressioni che L'idiota di Dostoevskij mi ha lasciato. Comincio col dire che ho sentimenti un po’ contrastanti. Da una parte ho apprezzato la figura del principe Myškin: profondamente buono, avulso dal tempo e dalla realtà che lo circonda, dotato di una ingenuità che viene confusa (a volte di proposito) per idiozia, puro e autentico in un mondo pieno di ipocrisia e intrighi. Ma nello stesso tempo non è scattata la scintilla, non mi sono affezionato al personaggio e mancano secondo il mio modestissimo avviso la passione, il coraggio ed il temperamento che trasformano un protagonista in un eroe assoluto e senza tempo, stile Jean Valjean...
Durante la lettura ho trovato la trama lenta, con parti che sembrano girare a vuoto, dialoghi appesantiti dai formalismi del tempo e pertanto a tratti noiosi, poca tensione narrativa persa tra pene d'amore, triangoli amorosi, crisi isteriche dei protagonisti (che passano dal riso al pianto e viceversa manifestando una frequente instabilità emotiva), lunghe chiacchierate con aspirazioni filosoficheggianti in compagnia di una borghesia e di un'aristocrazia in decadenza ed interminabili discussioni familiari ma arrivato agli ultimi capitoli tutto questo ha preso un senso profondo ed è emersa tutta la grandezza di Dostoevskij nel dare corpo al dramma finale.
Il cuore del romanzo è quanto mai attuale e secondo me è impossibile alla luce dei cambiamenti nella nostra società non notare che mancano, nelle migliaia di pagine scritte sull'opera, i riferimenti a quelle che addesso definiamo "relazioni tossiche": Nastas’ja Filippovna è una giovane donna segnata da un passato di abusi e violenze psicologiche che si ritrova desiderata da due uomini, il principe che vuole salvarla e Rogožin che vuole possederla ed in definitiva nessuno dei due la ama veramente.
Come detto non ho abbastanza competenze ma potrebbe essere che Dostoevskij racconti il primo femminicidio della storia.
Anche la relazione del principe con Aglaja non è sana perché a parole dice di amarla ma in definitiva non fa che procurarle dolore e forse è questo che impedisce al principe Myškin di diventare un eroe: incapace di salvare le anime bisognose riesce invece a dannare quelle che non ne avevano bisogno e la sua bontà d'animo si accompagna ad una immaturità affettiva che procura dolore in chi lo circonda.
Tenuto conto quindi di un ritmo tutt'altro che incalzante secondo me va comunque assolutamente letto per la profonditĂ  dei personaggi, per la fotografia della societĂ  russa del tempo e anche per la varietĂ  dei temi toccati durante la narrazione: le riflessioni sulla pena di morte, l'educazione dei bambini, la tragedia della malattia e della morte.